Poco più di un ettaro di vigna per una produzione limitata di bottiglie
Vigne vecchie, micro cantina, grande entusiasmo e profondo rispetto per i nostri Colli Piacentini. Vogliamo che il nostro vino racconti il nostro territorio e lo faccia tramite Barbera, Cabernet e Malvasia di Candia Aromatica. Potiamo e raccogliamo a mano con il supporto di famiglia. Vinificazione e imbottigliamento avvengono nella nostra piccola cantina.
Un pò di noi
La nostra non è una storia di secoli e tradizioni per il vino, non è stata pianificata, ma è nata dalla nostra passione per il mondo contadino a cui siamo sempre stati profondamente legati. L’amore di mio padre per la viticoltura ha fatto sì che, oltre al lavoro in un’azienda vitivinicola, iniziasse ad occuparsi di un vecchio vigneto ormai abbandonato e che, in parte, era stato preso dal bosco: il lavoro era duro, ma gratificante. La svolta ci fu nel 2002, quando si presentò l’occasione di ritirare due piccole vigne per cui i due anziani proprietari manifestarono il desiderio che fossero affidate a chi potesse prendersene cura e così portare avanti la loro eredità. Da allora si iniziò a lavorare il vigneto con molta passione, la stessa passione che stava riempiendo anche la mia vita. Già nei primi anni di Liceo, infatti, decisi che quella sarebbe stata la mia strada. Mi iscrissi all’Università di Agraria, indirizzo Enologia, e dopo la Laurea triennale iniziai la mia esperienza come travelling winemaker: Francia, Nuova Zelanda e California per poi tornare in Italia, nel Roero in Piemonte. La mia dedizione per il mondo del vino, infine, grazie anche al supporto della famiglia, ci ha portato ad aprire la nostra piccola cantina: LABRÈ.
Lo dicevano già i longobardi, perché contraddirli?
Secondo gli studiosi di storia locale, il nome del luogo in cui si trova la nostra cantina ha un’origine longobarda. Labrè significa “podere recintato e coltivato a vigneto e piante da frutto”: mi è sembrato di buon auspicio.
La nostra cantina sorge sulle Terre Rosse Antiche, caratterizzate da un colore rossastro tendente all’aranciato dovuto all’ossidazione del ferro e all’accumulo di concrezioni ferro-manganesifere di colore nero.
Questi suoli, a tessitura franco limoso argilloso, sono caratterizzati da una grande profondità, che permette una buona riserva d’acqua in grado di favorire il vigore vegetativo della vite anche nelle stagioni con poche precipitazioni.